Grecia, il Consiglio di Stato blocca la chiusura della tv. E anche Samaras fa retromarcia e parla di riapertura

Il Consiglio di Stato della Grecia, la massima autorità giuridica del Paese, ha annullato questa sera su base temporanea la decisione del governo di chiudere la radiotelevisione pubblica Ert e ne ha ordinato la riapertura fino a che non verrà costituito un nuovo organismo audivisivo pubblico.

 

 

 

Intanto il primo ministro conservatore greco, Antonis Samaras, ci ha ripensato e ha rilanciato - a conclusione di una lunga e sofferta riunione con i partner di sinistra della sua coalizione (Pasok e Sinistra democratica) - la proposta di una ripresa parziale delle attività della radio-tv pubblica Ert, la cui chiusura - decisa d'autorità nei giorni scorsi in vista di una radicale "ristrutturazione" - ha provocato un'ondata di proteste popolari in Grecia.

 

 

 

La proposta, per uscire da una situazione sempre più critica, ha fatto seguito a un'altra giornata di proteste in Grecia dei grupppi di opposizione contro la chiusura della tv, pesantemente criticata anche sul fronte internazionale.

 

Samaras ha deciso di rivedere la sua posizione a causa dell'intransigenza dei due partner di governo che erano pronti a far cadere il governo di coalizione su questa decisione molto impopolare e andare a elezioni anticipate. L'agenzia di rating Moody's, alla vigila dell'incontro tra i tre partner di governo, aveva infatti lanciato un avvertimento secondo cui le difficoltà nella tabella di marcia delle privatizzazioni e nel trovare consenso politico sulle cessioni di patrimonio pubblico avrebbero pesato sul rating della Grecia.

 

Più in dettaglio una commissione composta dai rappresentanti dei tre partiti di coalizione - destra, socialisti e sinistra moderata - sarà incaricata di «scegliere il numero di giornalisti incaricati di far funzionare nuovamente la tv pubblica», ha spiegato una fonte governativa, fino a quando non sarà votato il progetto di legge sulla nuova radio-tv pubblica deciso dal governo.

 

Il Governo Samaras dovrebbe anche cambiare qualche ministro.

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Τελευταία τροποποίηση στις Παρασκευή, 14/06/2013 - 23:54